Negli ultimi anni l’Italia vive un’evoluzione interessante del turismo gastronomico: più che mangiare, sempre più viaggiatori desiderano impastare, lievitare, cuocere, e vivere da dentro l’arte del forno e della pasticceria. Questo fenomeno, definibile come baking tourism, sta crescendo e offre nuove opportunità anche per realtà come la nostra.
Perché questa tendenza cresce
- Un recente articolo segnala un vero boom del “bakery tourism”: viaggiatori che pianificano intere giornate o weekend attorno alla ricerca del pane perfetto o del croissant ideale. (aptservizi.com)
- Il turismo enogastronomico in Italia è in forte crescita: le esperienze food-oriented (non solo “mangiare”, ma “fare”) sono sempre più richieste.
- Corsi hands-on di panificazione e laboratori esperienziali permettono ai visitatori non solo di gustare, ma di vivere il processo: un forte valore aggiunto. (aptservizi.com)
Cosa significa per chi opera nel mondo della farina, del forno, della panificazione
- Si aprono nuove nicchie di mercato: non solo clienti locali, ma turisti nazionali e internazionali in cerca di esperienze autentiche.
- Un laboratorio, un forno storico oppure una dimostrazione artigianale possono diventare punto d’attrazione: offrire un percorso “dal grano al pane”, oppure “dalla farina al dolce locale”, può essere un forte fattore differenziante.
- Il racconto dell’identità locale diventa centrale: varietà di grani antichi, tecniche tradizionali di lievitazione, forni a legna, lavorazioni artigianali — tutto questo racconta una storia che attrae.
- Collaborazioni possibili: agriturismi, percorsi turistici culturali, cooking-class, workshop weekend.
- Marketing esperienziale: fotografie, video, storytelling sui social che mostrano “la magia dell’impasto”, “il profumo del forno”, “la soddisfazione del taglio del pane fumante”.
- Potenziale interesse regionale: regioni con forte tradizione del pane (es. regioni dell’Emilia-Romagna) sono perfette da inserire nei percorsi.
L’Emilia-Romagna come pioniere del baking tourism
La regione Emilia-Romagna, attraverso APT Servizi (APT Servizi s.r.l.) ha lanciato un’iniziativa dedicata al “bakery tourism” intitolata “Andar per pani e forni – Il Bakery Tourism è il vero viaggio local”. (aptservizi.com)
In questa iniziativa viene proposto un vero e proprio viaggio attraverso forni artigianali della regione (pane a lievitazione naturale, farine biologiche, grani antichi, micro-forni, botteghe storiche), con l’intento di trasformare il “pane” non solo in prodotto da acquistare, ma in porta di accesso alla cultura locale, all’artigianalità e al territorio. (aptservizi.com)
Questa iniziativa rende l’Emilia-Romagna fra le regioni italiane più attive nel promuovere il turismo legato all’arte bianca — un elemento che può ispirare anche altri “fornitori di esperienza” come noi.
Qualche esempio concreto
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In un blog di viaggi uno “travelogue” racconta due settimane in Italia, centrate su workshop di pane a lievitazione naturale, classes sul panettone, tour di pasticcerie artigianali: una vera vacanza-baker. The Perfect Loaf
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Un laboratorio in Toscana organizzava un corso artigianale di pane con visita a mulino, forno, degustazione e attività hands-on. Sapori e Saperi
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Una giovane bakery sull’isola di Ischia ha attratto anche turisti grazie all’uso di cereali antichi, farine speciali e lievitazioni naturali: piccolo esempio locale di “motore di baking tourism”. Gambero Rosso International
